Nazionale

Uisp e Peace Games ricordano la strage di Srebrenica

A vent'anni dall'eccidio che fece piu' di ottomila vittime innocenti, il 19 marzo iniziativa a Bologna con Libera
Era luglio del 1995, poco meno di 20 anni fa, quando a poche centinaia di chilometri dall’Italia si scriveva una delle pagine più buie della storia dell’Europa post bellica. Durante il conflitto serbo bosniaco nella città di Srebrenica furono massacrate più di ottomila persone. 

Nel ventennale di questo massacro saranno molte le iniziative organizzate in tutto il mondo per ricordare le vittime della strage. Una di queste, organizzata da Peace Games Uisp, si svolgerà a Bologna il 19 marzo alle 20.30, presso l’auditorium Biagi, e sarà una delle ultime tappe di avvicinamento alla giornata del 21 marzo, XX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
“Srebrenica 2015. Per non dimenticare”, è il titolo della manifestazione fatta di immagini e parole, per ricordare che i familiari delle vittime chiedono ancora verità e giustizia.

I fatti di venti anni fa sono tristemente noti: nel mezzo della guerra serbo bosniaca, che finirà nel dicembre dello stesso anno, migliaia di musulmani bosniaci in fuga dalle milizie paramilitari serbe bosniache, capitanate dal generale Ratko Mladic, si rifugiarono a Srebrenica, convinti di trovarvi riparo, perché la cittadina montana era sotto la protezione dell’Onu, in particolare dei caschi blu olandesi. 
Così non è stato: forse per obbedire agli ordini di non intervenire o forse perché non armati a sufficienza per farlo, i soldati delle Nazioni unite di fatto non contrastarono minimamente l’avanzata delle truppe di Mladic, che in pochi giorni massacrarono più di 8.000 persone senza alcuna pietà. 
Il 30 gennaio 2015 la corte dell’Aja ha confermato quello che tutti sapevano ma non tutti hanno voluto ammettere: a Srebrenica fu genocidio
Gli esecutori materiali dei fatti, gli uomini al comando di Mladic, così come la loro “testa politica” Radovan Karazic, l’allora presidente della Repubblica serva di Bosnia Erzegonia, sono tuttora sotto processo per crimini di guerra, genocidio e crimini contro l’umanità.

Per scaricare il volantino dell’iniziativa clicca qui.